Controlled Foreign Companies: novità introdotte dal Decreto “internazionalizzazione”
L’art. 5 del Decreto Legislativo n. 147/2015 ha introdotto significative novità in ordine alla disciplina delle c.d. Controlled Foreign Companies, ridefinendo l’ambito soggettivo di applicazione delle disposizioni contenute negli articoli 167 e 168 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Il D.Lgs. n. 147/2015, inoltre, è intervenuto anche in relazione alla disciplina dell’interpello preventivo ai fini della disapplicazione della disciplina in esame, rendendolo da obbligatorio a facoltativo. Più precisamente, anche alla luce della revisione della materia degli interpelli recata dal Decreto Legislativo n. 156/2015, ai sensi dell’art. 11, co. 1, lettera b) della Legge n. 212/2000 il contribuente ha la facoltà (e non più l’obbligo) di richiedere la disapplicazione del regime delle Controlled Foreign Companies attraverso la presentazione dell’interpello c.d. probatorio, fornendo così anticipatamente la dimostrazione dell’esistenza delle cause esimenti dall’applicazione della normativa in esame, al fine di acquisire il parere dell’Amministrazione finanziaria.
In due contributi pubblicati su Il Sole 24 ORE del 30 settembre 2015, “I focus – Il nuovo fisco per le imprese” si è inteso sintetizzare gli aspetti principali delle novità introdotte in materia dal D.Lgs. n. 147/2015.